Il coronavirus mostra la  fragilità dei sistemi lineari su cui siamo arrivati a fare affidamento: il sistema alimentare industriale è intrinsecamente fragile. Un anello mancante della catena fa sì che l’intero processo si arresti, ma ci sono alternative. Il 70% del cibo del mondo è prodotto da piccoli coltivatori e distribuito alle loro comunità locali. Anche in Ticino abbiamo tanti produttori agricoli con vendita diretta, simile ai sistemi alimentari che esistevano in tutto il mondo prima che l’industrializzazione cambiasse il nostro modo di mangiare. Una rete come questa può rispondere al cambiamento. Può adattarsi. Un brutto anno per una piccola fattoria offre alla comunità l’opportunità di dare una mano – perché direttamente coinvolta. Un bel esempio nascente è la Cooperativa Sociale SEMINTERRA che sul Piano di Magadino produce e offre ortaggi biologici locali, stagionali e freschi, piantine e altri prodotti elaborati attraverso un approccio collettivo, solidale e innovativo. I soci  partecipano attivamente alla produzione e ai costi di produzione, così come alla condivisione dei frutti della terra ma anche dei rischi, per esempio legati alle avversità meteorologiche. I prodotti vengono forniti ai propri soci/e mediante la consegna settimanale di ceste. Le prime sono pronte proprio da questo fine settimana. Chi vuole riservarene una o collaborare direttamente sul campo, può contattare SEMINTERRA qui.